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Adina Plugaru

70,00

Descrizione

Serigrafia a 1 colore da un’opera di Adina Plugaru.
Stampata a mano su carta Fedrigoni Arena avorio gr. 300.
Edizione di 30 copie numerate e firmate dall’artista.
Dimensione 35 x 25 cm.
2022

-La fragilita del senso-

Se le parole spesso servono a nascondere la verità, sempre attraverso le parole descriviamo e (ci) spieghiamo. Maneggiare le parole assomiglia all’esperienza di perdersi in un parco giochi, mentre quando si prova a comunicare con qualcuno, si condivide di fatto il rischio e l’emozione di sentirsi smarriti. I segni di punteggiatura sono un tentativo di mettere ordine in questa turba di sensi, danno il tempo di capire quanto sia avvenuto nel tunnel degli orrori, nella tenda della chiromante o sulle montagne russe.  

Tutti i linguaggi, che si tratti di lingua parlata o scritta, di musica, di danza o di teatro, usano un corredo proprio di “segni di punteggiatura”. Quello che è l’immagine, nelle arti visive, diventa per me la convenzione della punteggiatura.

L‘immagine, limitata come spazio fisico, ma illimitata dal punto di vista del contenuto, mi permette  di trasformare un’interpretazione soggettiva, un’emozione, una storia in colore, forma, spazio, contrasto, armonia e gesto. Tocca all’osservatore quindi trovare in ogni opera le proprie interpretazioni, emozioni, racconti; progettare le proprie esperienze per arricchirsi di significato e sentimento.. la mia e una guida, una convezione della punteggiatura.

Le figure che popolano i miei disegni sono statiche, sedute su un tappetto o con le braccia appoggiate, accompagnate da uccelli, pesci,insetti e fiori. Esse creano dei ponti tra la realtà e l’effimero, mescolando elementi di entrambi i mondi. Così come, otticamente, tutti i colori mescolati creano il bianco, anche la connessione portata dai miei personaggi ci rende consapevoli di un paradosso: in ognuno di noi il bisogno di individualismo convive con la necessità di appartenere. Siamo allo stesso tempo animali sociali ma anche solitari.

Come un lampo che ritaglia scene statiche in uno spettacolo in movimento, voglio dare l’occasione per osservare e riempire di senso ogni dettaglio, godendo però del significato dell’insieme. Il loro essere effimero, scene bloccate che nell’attimo seguente si trasformano in qualcosa d’altro.

Testo redatto insieme a Roxana Sava