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I leoni dell’Arsenale – Leone (rosa)

Coquelicot Mafile

200,00

Esaurito

Descrizione

Serigrafia a 3 colori da unIllustrazione di Coquelicot Mafile.
Stampata a mano su carta Fedrigoni Old Mill gr. 300.
Edizione in 2 varianti cromatiche di 25 copie ciascuna numerate e firmate dall’artista.
Dimensione 70 x 50 cm.

 

I Leoni dell’Arsenale sono un leone e una leonessa.

I primi schizzi dei leoni sono del 2019, dopo averli incontrati andando verso la Biennale d’Arte, per aggiungerli alla mia ricerca, tutt’ora in corso, su opere dell’antichità.
Ho ritratto due dei quattro leoni che fanno da guardia alla porta da terra dell’Arsenale da quando furono portati dalla Grecia a Venezia come bottini di guerra nel 1687. Mi sono soffermata sul leone accovacciato, dal muso pieno, regale, detto il leone dell’Hephaisteion, di origine attica del IV sec. a.C, e su quella che per me è una leonessa. Più antica, del VII sec. a.C, pare provenire dalla Terrazza dei Leoni dell’isola di Delos. Seduta sulle zampe posteriori, assomiglia alle rappresentazioni dei leoni mediorientali portandoci ancora più lontano. Nel disegnarli, ero interessata soprattutto alla loro espressione, rapita e assorta.

In questo ultimo, incredibile periodo, che abbiamo tutti vissuto, ho avuto la fortuna di poter andare spesso a Venezia, insieme al mio compagno, che è nato lì, e di conoscere una città diversa, nuova rispetto a quella che conoscevamo prima delle chiusure imposte dalla pandemia.
È in questa città reale ma svuotata, nell’assaporare la meraviglia mista alla melancolia, nella ripresa degli spazi da parte di chi ci abita, nello stupore e nelle domande su come ricostruire una socialità e un’economia che non sia basata solo sul turismo di massa, che ho avuto il desiderio di fare qualcosa che fosse un contributo tangibile, come un’omaggio a questa città, perché ripartire è sempre possibile, perché l’arte smuove e costruisce.

Così nel novembre 2020, grazie a un articolo letto su Made In Mind Magazine, scopro il laboratorio serigrafico di Gianpaolo Fallani: aveva da poco ospitato in residenza delle artiste e sono andata a trovarlo. Ho sempre voluto sperimentare la serigrafia, e ho sentito che avrei voluto sperimentarla lì, in questo laboratorio d’arte, che dal 1968 è luogo di incontro di maestranze e di creatività internazionali, che era stato toccato in pieno dall’acqua alta di novembre 2019 e stava cercando di ritrovare una normalità dopo il fermo del 2020.

A febbraio 2021, nel mio studio temporaneo a Milano, realizzo sei dipinti su cartone, 80 x 120 cm, che raffigurano leoni scelti dal mio archivio sulle antichità. Insieme a quelli tratti dalle mie esplorazioni nei musei archeologici di Atene, di Berlino o da scoperte rinascimentali italiane, dipingo anche i due leoni dell’Arsenale, più uno ripreso da una statua lignea, sempre veneziana. Entrambi si distinguono dagli altri felini, sembrano effettivamente una coppia, qualcosa che li accomuna nei colori e nella pennellata.

Un mese dopo torno da Fallani, e so cosa realizzare con lui. E così è stato. A fine aprile 2021, lavorando a fianco di Gianpaolo per una settimana ho visto nascere con sorpresa, giorno per giorno, strato dopo strato, queste bellissime opere serigrafiche.

Questo progetto che è come un respiro, si contrae e si distende, porta vicino e lontano, ci fa intravedere il mondo da diverse prospettive temporali e di calamità, crea ponti semantici tra luoghi e epoche, collegando tra loro diverse dimensioni dell’esistenza, fatte di diramazioni, scoperte, amalgami e movimento. Venezia è giovanissima perché piena di Storia e di narrazioni, come questi due leoni sgargianti e trasognanti.